Damiano Malabaila, Storie naturali, 1966:
«C’è chi non si cura del passato, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti. C’è chi, invece, del passato è sollecito, e si rattrista del suo continuo svanire. C’è ancora chi ha la diligenza di tenere un diario, giorno per giorno, affinché ogni sua cosa sia salvata dall’oblio, e chi conserva nella sua casa e sulla sua persona ricordi materializzati; una dedica su un libro, un fiore secco, una ciocca di capelli, fotografie, vecchie lettere.
Io, per mia natura, non posso pensare che con orrore all’eventualità che anche uno solo dei miei ricordi abbia a cancellarsi, ed ho adottato tutti questi metodi, ma ne ho anche creato uno nuovo.
No, non si tratta di una scoperta scientifica: soltanto ho tratto partito dalla mia esperienza di farmacologo ed ho ricostruito, con esattezza e in forma conservabile, un certo numero di sensazioni che per me significano qualcosa.
Questi (le ripeto, non pensi che io ne parli sovente) io chiamo mnemagoghi: "suscitatori di memorie". Vuol venire con me?»